museo civico e archivio storico

MUSEO CIVICO E ARCHIVIO STORICO

Il Museo civico e archivio storico di Santa Maria Capua Vetere, in breve Museo civico, sorge nell'ex Convento degli Alcantarini di Santa Maria Capua Vetere in Via Angiulli. Esso è complementare al Museo archeologico dell'antica Capua cercando di ricostruire il racconto di Santa Maria Capua Vetere, dalla gloriosa città antica di Capua ai giorni d'oggi. I due musei, uniti alle altre attrazioni storico-culturali della città (Anfiteatro Campano, il raro tempio dedicato al dio Mitra e gli altri siti cittadini), rappresentano l'eredità eccezionale di questa città. L'Archivio invece occupa quella che fu la palazzina-comando del Carcere Minorile, alloggio dei direttore e del suo vice. Anche se appartenente al complesso demaniale, non fa parte dell'antica struttura del Convento degli Alcantarini.

Il Museo fu istituito con deliberazione consiliare dell'8 novembre 1870 ed ebbe come prima sede il Palazzo Municipale di via Cappabianca. Il cav. Giacomo Gallozzi fu nominato primo Direttore il 27 maggio 1873.

Nel 1961, dopo la partecipazione alla Mostra “Il Risorgimento in Terra di Lavoro” organizzata nella Reggia di Caserta in occasione del 100º Anniversario dell'Unità d'Italia, i reperti furono riallestiti in una sala del Teatro Garibaldi. La raccolta museale, variamente smembrata, lasciò tale edificio nel 1990 per approdare, dopo diverse peripezie, nel 1999 in una porzione dismessa del carcere minorile "Angiulli", andando ad occupare il primo piano della palazzina che fu alloggio del direttore della struttura carceraria. Nel 2003 il Museo fu ri-collocato nella struttura attuale dell'ex Convento degli Alcantarini, dove l'intera raccolta è stata allestita al piano terra dell'immobile.

La carica di "Conservatore" dei beni museali, prevista dal Regolamento del Museo Civico Comunale approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 285 del 17/7/2003 è stata affidata con provvedimento sindacale n. 771 del 12/1/2010 al dott. Giovanni Laurenza.

LA COLLEZIONE

La collezione del museo prova a svilupparsi in maniera omogenea in rispetto agli oggetti che la compongono. Senza ombra di dubbio la sezione che riguarda il Risorgimento è la più ampia e esaustiva del Museo. Ad ogni modo, le sale provano a raccontare le altre facce di questa piccola città immersa nella storia. La mostra sulla Ferrovia Alifana è un chiaro esempio della voglia di esplorare queste altre componenti. Il resto della collezione è composta dalle generose donazioni di privati cittadini e di enti comunali (degne di nota sono le opere di varia natura e i mobili antichi provenienti dall'Istituto Cappabianca e dal palazzo comunale. I privati cittadini però costituiscono la grande e insostituibile fonte per un museo civico che prova a ricostruire i momenti della propria città. In questo contesto si possono ancora più apprezzare le donazioni del prof. Di Gennaro (che costituisce l'interessante sezione mineralogica del Museo), dell'Amm. Eugenio Sicurezza, la famiglia Jovinelli e quelle di Fulvio Palmieri. La collezione comprende anche le opere di pittori nati a Santa Maria Capua Vetere (Antonio Sicurezza e Zacarias Cerezo (quest'ultimo donatore di una collezione di acquarelli molto delicata e viva).

La struttura

Il museo si sviluppa su due livelli con diverse sale:

Al piano terra vi sono:

Sala Risorgimentale: ospita i reperti che costituivano il Museo del Risorgimento

Aula scolastica d'epoca: ospita la ricostruzione di una classe di scuola elementare dei principi del secolo ed espone fotografie di scolaresche di vari Istituti

Aula reperti scolastici

Sala Ferrovia Alifana': ospita la Mostra dedicata alla Ferrovia Alifana

Sala minerali: ospita la collezione di minerali e fossili donata dal prof. Antonio Di Gennaro

Sala Sicurezza: ospita la donazione dell'Amm. Eugenio Sicurezza dedicata al padre, il maestro Antonio Sicurezza.

Sala Zacarias Cerezo e Nicola Salzillo: ospita la donazione Zaccarias Cerezo formata da 36 acquerelli e la mostra permanente dedicata a Nicola Salzillo.

Sala cartoline antiche: ospita la raccolta di cartoline d'epoca acquistata da Fulvio Palmeiri

Sala Dinastie regnanti: dedicata ai vari sovrani della dinastia aragonese e borbone che hanno avuto un collegamento territoriale con Santa Maria Capua Vetere e in particolare con i D'Angiò.

Chiesa di S. Bonaventura: con una tela di Luca Giordano e un angolo dedicato ad Alessio Simmaco Mazzocchi

Al primo piano vi sono:

Un ala dedicata alla mostra d’arte contemporanea “Mithra sol invictus”

Una sala che conserva atti, leggi e decreti del Regno d’Italia